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SANTO NATALE 2015

S.Natale 2015

Carissimi,
sto preparando le valigie e il prossimo 5 gennaio 2016 rientrerò in Congo.
Questa volta il periodo di vacanza in Italia si è prolungato in modo straordinario per vari motivi. Innanzitutto c’era in ballo il mio Giubileo Sacerdotale: cinquant’anni di servizio alla Missione in varie parti del Mondo. Il 14 giugno ho potuto celebrarlo con grande gioia insieme a tanti amici. Poi mi sono trasferito a Brescia per una necessaria verifica della mia situazione sanitaria. Ho impiegato parecchio tempo a recuperare le energie; ma dopo un lungo e dettagliato controllo mi hanno confermato il permesso di ripartire per l’Africa. Sono proprio contento!
Tanti amici invece mi ripetono che è ora di “tornare a casa”! Per due motivi principali: prima di tutto l’età avanzata. E poi per una ragione ancora più forte. “Gianni, non vedi che l’Africa è ormai arrivata qui da noi? Non vedi che la Missione è ancora più urgente qui in Europa”? Non nego la forza di questa provocazione. Ma, almeno per ora, è bene che riparta.

Perfino il Papa, nonostante i rischi della situazione drammatica che stiamo vivendo, ha deciso di andare in Africa  a dare una lezione di Fede e di coraggio, a gettare ponti di dialogo dove altri preferiscono scavare fossati o costruire barriere. Niente giubbotti antiproiettili; niente vetri blindati, ma tanta fiducia in quel Gesù che lo manda e nella preghiera di tutta la Chiesa che lo accompagna. In quest’Africa “continente crocifisso” – come dice il mio amico Alex Zanotelli – ricca di ogni bene, ma incapace di custodirli a causa della voracità dei suoi dirigenti e delle pressioni di potenze straniere; a causa di tante guerre combattute per conto terzi. La visita del Papa è considerata da tutti come una Benedizione e una occasione di riconciliazione. Anche se l’Africa è un continente che sanguina da mille ferite, rimane un enorme bacino di  energia vitale e di speranza per tutta l’Umanità.  Già nel 1969 Papa Paolo VI aveva visitato l’Uganda e lanciato una provocazione forte ai cristiani dell’Africa: “Voi siate i Missionari di voi stessi”! Al suo grido tanti giovani africani stanno rispondendo con entusiasmo. Mentre da noi in Europa i Seminari sono deserti e le Vocazioni alla vita consacrata scarseggiano, il numero dei candidati sacerdoti e Religiosi africani aumenta in continuazione; e c’è una grossa probabilità che in un futuro non lontano, per quanto riguarda i valori umani e spirituali, l’Africa non salverà solo l’Africa; ma anche la nostra vecchia Europa.

A DONDI mi aspettano. C’è Padre Romano, il fondatore e la colonna della Missione, instancabile e tutto-fare, che maneggia senza problemi sia la Bibbia sia il trattore. Lui resiste con tenacia, ma il suo cuore comincia a mandare segnali di stanchezza. Accanto a lui c’è Padre Franco, arrivato da poco, dopo aver consegnato ai Sacerdoti Congolesi la Missione di Bamokandi dove ha lavorato negli ultimi anni! Secondo le indicazioni del nostro Fondatore appena possibile noi cediamo volentieri la direzione delle Parrocchie nelle mani degli Africani e ci spostiamo dove il lavoro è più impegnativo. Poi c’è Padre Egidio che, proprio in questi giorni, con alcuni volontari bergamaschi sta completando i lavori di una turbina; avremo presto l’energia elettrica per tutte le attività della Missione: dall’Ospedale alle Scuole, dal Centro Pastorale alla Falegnameria, e, naturalmente, alla nostra casa.

Dai primi di settembre l’attività delle Scuole è ripartita al completo, con la bella novità di un Internato, dove gli studenti delle Scuole Secondarie possono trovare un ambiente che facilita la loro concentrazione per gli studi e, al tempo stesso possono imparare anche  a gestirsi in gruppo, con disciplina e responsabilità, i servizi fondamentali della vita quotidiana.

Intanto una buona notizia: gli undici finalisti agli esami di Stato di questa “Sessione 2015” sono stati promossi; un bel colpo per la nostra Comunità. Sempre nel settore educazione vorremmo aprire una Biblioteca Scolastica. Il motivo principale è che i libri di testo sono soltanto nelle mani degli insegnanti i quali scrivono sulle lavagne le lezioni da assimilare; e i ragazzi devono ricopiare a mano sui quaderni tutto il materiale. Davvero una fatica immane e una reciproca enorme perdita di tempo; qualcosa di  più simpatico e attraente va creato al più presto.

Al piccolo Ospedale diretto dalla Missione si è fatto un passo avanti mandando il responsabile a un corso di specializzazione in chirurgia; ora è in grado di affrontare i casi più semplici di ernie e le urgenze di maternità difficoltose senza dover correre alla città vicina. Per i malati che esigono particolari terapie prolungate vorremmo creare alcune nuove stanze; infine, se troviamo i mezzi, dobbiamo rinnovare radicalmente il settore dei servizi igienici, ancora troppo rudimentali soprattutto per le mamme del reparto Maternità.

Come vedete si tratta di tanti piccoli interventi rispetto ai bisogni di una realtà che meriterebbe molto di più. Ma non possiamo forzare i tempi o sostituirci alla gente; si cammina insieme e con pazienza cercando con loro il massimo della collaborazione.

GIUBILEO e NATALE della Misericordia.
A partire dalla festa dell’Immacolata, l’8 dicembre 2015, siamo invitati a entrare nel mistero dell’Amore di Dio con umiltà e coraggio. Giubileo vuol dire Perdono e totale Liberazione da tutto quanto di impedisce di vivere  con serenità il nostro rapporto di amicizia con il Signore e tra di noi. Vuol dire “cuore nuovo e vita nuova”! Mi rendo conto che accettare una proposta del genere può essere difficile per tanti motivi. Siamo tutti un po’ come “paralizzati” da mille forme di paure, dubbi, debolezze, sensi di colpa, abitudini negative e tante forme di rispetto umano che ci bloccano e ci impediscono di gustare il bello della nostra amicizia con il Signore. E’ da queste false paure che ci dobbiamo liberare. Per non perdere un occasione unica e preziosa di rinnovare la nostra vita.

“E’ apparsa la tenerezza di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini” (Tito 2,11). Ecco il significato del Natale: “La misericordia di Dio si fa carne; si fa Bambino e Fratello dell’Uomo”! La risposta di Dio al disastro che l’Umanità ha combinato in passato e continua a ripetere anche oggi è solo questo: Perdono e Misericordia! Per tutti, senza distinzione!

Ricordate la famosa parabola del figlio che scappa di casa e abbandona suo Padre e la famiglia? Ebbene, il fratello maggiore (Gesù) viene a cercare noi tutti, sbandati e infelici, e ci invita con forza: “Torniamo a casa, fratelli… il Padre ci aspetta! Saremo felici insieme.

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Al presepio di quest’anno siamo invitati ad accostarci con rispetto, con umiltà,“quasi con tremore… a piedi scalzi come Mosè davanti al roveto ardente”! Ma con cuore aperto e disposti a lasciarci purificare dal fuoco di quell’Amore.

Buon Natale, e grazie di cuore per l’amicizia e il sostegno che ci offrite fedelmente.

Vostro p. Gianni