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Santo Natale 1999

By admin | dicembre 25, 1999

S H A L O M: sulle tracce di chi costruisce la P A C E

Natale ’99

Carissimi,

vi scrivo con gli occhi e il cuore ormai rivolti al Natale.
Quest’anno la memoria della nascita di Gesù è carica della straordinaria coincidenza della fine del Secolo, dell’ingresso nel mitico Duemila: un Anno Giubilare, un Anno Santo.
Per noi cristiani è tempo di attesa e di speranza. Di impegno serio a preparare l’incontro con il Signore. La Salvezza che aspettiamo, ha un nome e un volto ben conosciuto: Gesù di Nazareth!
A Natale, in modo solenne, faremo memoria di un fatto enorme: Dio si presenta a noi in forma di Bambino, e chiede di essere accolto; chiede di avere uno spazio, una casa in mezzo a noi.
L’avvenimento è così grande che dovrebbe riuscire a bloccarci un attimo. Dovrebbe farci alzare gli occhi e spalancare il cuore, per accogliere un dono capace di trasformare la nostra vita.
La nascita di Gesù attraversa la Storia dell’Umanità da duemila anni e la rende Storia di Salvezza per lutti Ì popoli. ” A quanti lo accolgono, a quelli che credono nel suo nome è dato il potere di
diventare figli di Dio”!
Messaggio incredibile! Troppo bello! Ma come accoglierlo in questa baraonda di società trasformata in un mercato globale? Un messaggio del genere richiederebbe deserto e silenzio, umiltà e ascolto.
Al grido che da secoli sale dal cuore dell’Umanità, il Cielo ha risposto nei modo migliore: “Si è manifestata a noi la tenerezza e la misericordia di Dio”! Così canteremo nella notte di Natale.
Siamo pronti ad accogliere l’Emmanuele nella nostra vita? A riconciliarci e a spezzare il Pane con Lui? Oppure rimanderemo ancora questo incontro personale che è la ragione della grande
gioia nel Mondo?

Un Natale difficile.
C’è poi un richiamo forte del Natale cui non possiamo sfuggire.
Quanto è avvenuto duemila anni or sono si sta ripetendo anche oggi: il figlio di Dio cerca disperatamente un luogo dove “posare il capo”, dove “mettere la sua dimora tra i figli degli uomini”.
Riuscirà a trovare un posto accogliente oppure si ripeterà il rifiuto di Betlemme?
I! suo nome è “Pace: Shalom”, la pienezza della Benedizione di Dio.
Ma non è facile celebrare la Pace quando scoppi di bombe, cigolii di carri armati e lamenti di vittime innocenti riempiono la cronaca dei nostri giorni; quando urla di rabbia e di dolore rischiano di sovrastare i canti di gioia degli Angeli o il suono delle campane.
Invece di pastori o di re Magi che vanno a Betlemme carichi di doni, ci sono milioni di profughi sbandati, senza casa e senza speranza, in giro per le strade del Mondo.
Missili di fuoco invece di comete luminose solcano il cielo, e non portano certo buone notizie di Pace.
A popoli interi è negato il diritto di avere una Patria, una lingua, una terra; perfino il diritto di esistere. Che senso avrà per loro questo Natale di fine millennio?

Quale Mondo ci aspetta?

A Seattle, negli Stati Uniti, proprio in questi giorni, i potenti della Terra, i padroni della Finanza e del Commercio si sono trovati per organizzare il Mondo del futuro. C’è stata battaglia, con violenti scontri di piazza, stile ’68. Come al solito la Polizia era dalla parte sbagliata, contro la gente!
E’ incredibile l’arroganza di questi signori che pretendono di imporre a tutta l’Umanità il loro modello di società civile.

Secondo loro il criterio del “massimo profitto” è la vera forza dello sviluppo e deve essere applicato a tutte le manifestazioni della vita umana: dall’educazione, alla scienza, alla salute; dallo
sport alla produzione dei beni di consumo, del cibo e delle medicine.

Nessuna barriera deve essere posta alla ricerca tecnico-scientifica! Tutto quello che tecnicamente è possibile deve essere fatto, senza alcun controllo politico o morale, senza alcun limite umano o divino. Nessuna barriera al mercato e al denaro!
Al di sopra delle nostre teste si sta giocando una partita pericolosa, nella quale si vuole decidere il nostro futuro e quello di intere generazioni. Si vuole decidere della nostra stessa libertà.

I Signori della Finanza e del Commercio hanno un potere enorme perché si sentono delegati da milioni di cittadini-azionisti che hanno affidato a loro i soldi con l’unico obiettivo di ottenere il massimo profitto! Anche se questa scelta viene mascherata con motivazioni di interesse umanitario, (del tipo: produrre sviluppo e benessere per tutti; vincere le malattie, creare cibo e medicine a costi ridotti), in realtà si tratta di una menzogna pericolosa.
L’obiettivo vero è quello di imporre a! mondo l’unica legge del denaro, del profitto e del
commercio in un contesto di assoluta libertà rifiutando ogni limite e ogni confronto con altri valori
umani, perché vogliono impadronirsi delle ricchezze e delle risorse della Terra. Vogliono brevettare ogni forma vivente per controllarne lo sfruttamento solo al proprio vantaggio. Vogliono che sia
eliminato ogni tipo di barriera che possa condizionare in qualsiasi modo le loro ambizioni di dominio: dalle barriere politiche, a quelle naturali e linguistiche, a quelle della finanza e della comunicazione.

Una corsa pazza ad uno sviluppo senza limiti e senza controlli.
Che questo sistema produca ogni anno 30/40 milioni di morti di fame a loro non interessa. Che oltre un miliardo e mezzo di persone siano condannate ad essere “inutili” è per loro indifferente. Che milioni di esseri umani, soprattutto donne e bambini lavorino come schiavi nei Paesi poveri non li disturba più di tanto.
Pretendono dagli Stati Nazionali la totale libertà di azione per le imprese Multinazionali; ma rifiutano la corresponsabilità di creare anche per la gente lavoro e sicurezza sociale.
Vogliono avere tutti i vantaggi del libero commercio e scaricare sugli Stati i pesi e i costi.

Vogliono il diritto di piazzare i loro ( cioè i nostri ) capitali ovunque e in qualunque momento alla ricerca del massimo profitto. Se poi l’economia di un Paese (come il Messico o il Brasile) va all’a-
ria e milioni di persone perdono il lavoro non lo ritengono affare loro. Se ne vanno altrove.
Fanno approvare le leggi che servono ai loro interessi; poi costringono gli Stati a firmare degli accordi internazionali che sono autentici capestri.
Si credono i nuovi padroni del Mondo.
Immaginatevi che hanno già avuto il coraggio di portare in tribunale il governo del Canada, colpevole, secondo loro, di difendere gli interessi della gente, e di frenare i loro profitti esagerati.
E questa la chiamano “Globalizzazione”!
A sentire i nostri politici e i filosofi della società moderna si tratta ormai di un fenomeno al quale nessuno può sfuggire.
A noi, non resterebbe che abbassare la testa.
Ma allora che senso ha la celebrazione del Natale? Da che cosa ci ha liberati il Signore?
E quale Giubileo potremo celebrare se il Mondo va per questa strada di oppressione e di morte?
L’invito del Giubileo è molto chiaro: “Fate giustizia; cancellate i debiti dei poveri; lasciateli respirare e vivere in Pace”!. Un grido accorato che la Chiesa lancia ai potenti della Terra a nome dei popoli strangolati dalla fame, dalla guerra e dal cosiddetto “debito estero”.
Rapporto di viaggio.
Questa estate sono ritornato in Africa, per rafforzare le proposte di collaborazione con alcune Missioni.
Ho rivisto l’Angola. La guerra, che l’anno scorso si stava preparando è ormai scoppiata nonostante le smentite da parte del Governo e dell’opposizione: guerra totale e senza rispetto per la popolazione civile, coinvolta suo malgrado in uno scontro assurdo tra fratelli di uno stesso popolo. E’ triste vedere quanti Africani si stanno ammazzando perché coinvolti in un gioco di interessi sporchi e stranieri: guerre combattute tra poveri per gli interessi dei ricchi.
La capitale Luanda, invasa da oltre due milioni di rifugiati, scoppia di violenza e di miseria.
Un martire amico.
E’ successo alla vigilia dei Santi, nel tardo pomeriggio.
P. Umberto, il Missionario di Don Calabria, con il quale da tempo stavamo progettando un bel lavoro in uno dei quartieri più poveri della città, è stato ucciso. Fulminato da un colpo di arma da fuoco, al volante della sua automobile.
Così anche il martirio può diventare un fatto normale, “quotidiano”, per chi condivide la vita dei poveri. Ci eravamo incontrati con P. Umberto ai primi di agosto e avevamo valutato le tappe della nostra futura collaborazione. Se per P.Umberto si può scrivere “Missione compiuta” nel migliore dei modi; per noi l’impegno continua ancora più forte.
Anche il Comboni, a suo tempo, era stato chiarissimo: “I Missionari devono essere disposti a dare la vita”; per le sue Suore aveva usato un termine ancora più duro: “Sono carne da macello”.
E la Missione continua, tra impegno e martirio. Chi cade sul campo è ricordato con amore; ma chi prenderà il suo posto?
Dall’Angola al Kenya.
A Nairobi ho rivisto P. Alex che, con la grinta abituale, continua il suo servizio, aspettando che qualcuno vada a dargli il cambio. Dieci anni a Korogocho sono una bella impresa davvero.
Dalla Parrocchia madre di Kariobangi, che ai miei tempi contava circa 300.000 persone, sono stati distaccati due importanti settori; ora formano due Parrocchie indipendenti. E’ bello vedere che la
Chiesa cresce e gli Africani gradualmente prendono in mano la situazione. Intanto Kariobangi si è dotata di due nuove strutture preziose: il nuovo dispensario, costruito con l’aiuto della
Parrocchia di Busto Arsizio e un bellissimo Centro per le ragazze; questo significa maggiore dignità, spazi di crescita, di formazione e di lavoro; un futuro più sereno per tanta gente.
Al Mozambico.
Un grande Paese che è passato attraverso una durissima colonizzazione Portoghese, ottenendo l’Indipendenza nel 1975. E’ piombato poi in una sanguinosa guerra civile che è durata fino al 1992.
Adesso, finalmente in Pace e libero, ha voglia di crescere, di curarsi le sue profonde ferite.
Di riconciliarsi con un passato doloroso e creare le basi per un futuro migliore.
Tra i tanti missionari che hanno resistito in questa lunga bufera di sofferenza e di martirio ho trovato P. Firmino Cusini, comboniano valtellinese (di Livigno) che mi ha presentato un sogno: riparare le scuole elementari della Missione di Nacaroa e far nascere una “Scuola Agricola ” per i ragazzi e le ragazze che non hanno altre possibilità e proposte educative. Come potevo rifiutare?
Ne abbiamo discusso con il Vescovo e l’Amministratore Provinciale, con le Autorità Scolastiche.
Tutti si sono dichiarati interessati alla proposta e disposti a fare quanto è nelle loro possibilità per realizzarlo. Così il “sogno” di P.Firmino è diventato un “Progetto” molto serio, che ha scatenato la
fantasia di un Gruppo Missionario “LA GOCCIA” di Senago
(Mi). Questa banda di amici che hanno alle spalle oltre 25 anni di impegno e di solidarietà Missionaria, hanno coinvolto centinaia di persone, di gruppi, di Parrocchie ed è nata l’Operazione
“Panettone Solidale”. Una vera “Bomba”! Una storia troppo bella di cui vi parlerò dopo Natale. Un impegno che ci accompagnerà a lungo in futuro. Preparatevi!
Impegni, Regali e Auguri.
E veniamo agli impegni che ci eravamo proposti per quest’anno.
Un proverbio Burundese dice : “L’Uomo è la sua Parola”; un altro proverbio aggiunge “Meglio inciampare sulla propria lancia che sulla propria parola”!
In base alla vostra abituale generosità avevo accolto la richiesta di Mons. Arellano, Vescovo di Esmeraldas, (Equador), per aiutarlo a costruire una delle tante scuolette di cui ha bisogno per la sua
gente.
Inoltre avevo accolto la proposta di Mons. Sérapion Bambonanire, di acquistare un terreno in Burundi, in vista di creare una “Città Aperta”, scuola di vita e di riconciliazione per quel popolo martoriato da decenni di lotta.
Io ho dato la “Parola”, sicuro che ce l’avremmo fatta. Se mantenete la grinta degli anni passati non ci dovrebbero essere problemi.
Dopo l’Epifania, come tradizione, apriremo i nostri scrigni (come i R Magi davanti al Presepe) e vedremo cosa abbiamo realizzato.
Come Augurio, per il Natale e il Nuovo Millennio vi offro quella splendida Benedizione della Bibbia che vi accompagni a lungo nel vostro cammino:

” Vi benedica il Signore e vi protegga!
Il Signore faccia brillare il suo Volto su di voi e vi sia propizio!
Il Signore rivolga su di voi il suo Volto e vi conceda Pace!”

Buon Natale e Buon Anno a tutti: SHALOM!
p. Gianni

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