« | Home | »

RITORNO DA UN ALTRO MONDO

By admin | giugno 16, 2012

Giugno 2012

Alcuni amici mi hanno chiesto di esprimere i sentimenti che sto vivendo dopo mio rientro in Italia.
Rispondo volentieri alle loro domande mentre, nella casa Comboniana di Brescia, sto recuperando le forze e riparando i guasti di tante malarie che ho superato nel mio recente servizio missionario in Africa.

Q: Com’è stato, questa volta, il rientro nel nostro mondo opulento, nonostante la crisi economica che c’è anche da noi? Come hai trovato l’Italia e l’Europa?
E’ proprio la sensazione che sto provando da quando ho messo piede in Italia.
Ma in che mondo sono capitato?
Anche se tre anni e mezzo non sono un tempo enorme, il salto tra Congo e Italia si sta rivelando davvero grande. Per tanti aspetti, soprattutto per quanto riguarda la realtà dello sviluppo tecnico, sappiamo tutti che si tratta di due realtà distanti anni luce; ma accanto a questa differenza esterna ho trovato anche in Italia situazioni sociali e politiche che richiamano tante drammatiche situazioni del Congo e dell’Africa intera.
Anche in Africa manca il lavoro; anche in Congo la corruzione amministrativa è grave e praticamente blocca lo sviluppo di uno stato moderno, nonostante le enormi ricchezze di cui il Paese è dotato. Ma ci sono valori preziosi radicati nel cuore della gente che sono rimasti vivi nonostante le guerre, le dittature, e le violenze. Valori che permettono alla gente di resistere e di lottare per un futuro migliore: dalla solidarietà alla tenace laboriosità, dall’accoglienza dell’ospite alla condivisione di quel poco che hanno. Ma primo fra tutti al rispetto per Dio, il Signore della vita. “Se Dio vuole”- è la premessa per ogni discorso serio, per ogni progetto, per ogni programma sia delle persone semplici, sia dei Capi di Stato. Non hanno vergogna a invocare pubblicamente la sua benedizione.
In Italia ed in Europa, accanto a milioni di fedeli e silenziosi testimoni del Vangelo, accanto a scienziati intelligenti e umili ricercatori della verità, c’è uno strano gelo e mutismo dei politici e dei rappresentanti della cultura per quanto riguarda i valori spirituali.
C’è addirittura chi si vanta, in pubblico: radio, giornali e TV di essere ateo od agnostico.
Che tristezza!
Sappiamo da tempo che nella redazione della Costituzione Europea si è voluto escludere ogni riferimento “alle radici cristiane” della cultura e della Storia della nuova Europa. Ma questi politici, quando elaboravano quei testi “ufficiali” non rappresentavano forse anche milioni di credenti e secoli di Storia cristiana? Non si sono resi conto di cancellare un patrimonio spirituale preziosissimo e avviare così un processo di divinizzazione dell’operare umano?. Poveretti: credono di governare il mondo ma sono schiavi delle loro povere e meschine ideologie, degli interessi dei loro partiti, delle Agenzie finanziarie che hanno esautorato perfino i Governi. Ed ora, il fallimento delle scelte politiche europee è sotto gli occhi di tutti! Mancano visioni che sappiano indicare orizzonti degni della grandezza dell’Uomo.
Un grande profeta dei nostri tempi, Enzo Bianchi, già nel lontano 1980, ci aveva avvertito con estrema chiarezza che:
“ L’uomo senza la sapienza di Dio non costruisce la sua unità, non fa la città terrena che raduna gli uomini; ma causa la propria dispersione”!
Parliamo pure dall’enorme tensione sociale che scuote il nostro Paese da quando il “Governo tecnico” di Monti ha accettato la sfida di “salvare l’Italia” coinvolta in pericolosi uragani economici internazionali.
Forse molta gente si è illusa di poter superare la crisi senza faticare e senza soffrire. Senza pagare, oggi, il prezzo di scelte politiche ed economiche egoiste e sciagurate di un lungo passato.
La realtà quotidiana invece si è incaricata di scuotere le coscienza di chiunque abbia un po’ di sensibilità per il bene di tutti: le cose da aggiustare sono parecchie, il prezzo da pagare è alto, le sfide incalzano e obbligano ciascuno a fare la sua parte.
Ho potuto vivere in poche settimane il dramma degli imprenditori suicidi disperati, l’angoscia dei giovani per un futuro senza sicurezza di lavoro, la fatica quotidiana per milioni di pensionati al limite della sussistenza, l’amarezza per una corruzione sfacciata diffusa a tutti i livelli, perfino in Vaticano.
Sono amareggiato e sorpreso per l’arroganza e l’egoismo delle banche, l’inadeguatezza e la spudorata litigiosità della classe politica; ma tanti di questi dirigenti e politici non sono cristiani sfacciatamente praticanti? Ma non hanno un minimo di vergogna?
Infine l’esplosione di una violenza assurda con gli attentati di Genova e di Brindisi, e, sopratutto il dramma infinito del terremoto.
Roba da far tremare non solo i responsabili della Società e della Chiesa, ma da obbligarci tutti a riflettere: “Ma perché tutto questo? Che senso ha tanta sofferenza? Dove stiamo andando?”. Dov’è la radice del male che produce tanti frutti di violenza e di morte?

Q: Quale potrebbe essere la nostra parte di responsabilità individuale e comunitaria in tutto questo franare di valori?.
Per quanto mi riguarda,come Missionario del Vangelo di Gesù di Nazareth, mi sento obbligato a riflettere seriamente e a cercare luce e ispirazione nel tesoro della Parola di Dio di cui sono servitore convinto e appassionato.
L’impressione amara che sto vivendo e che mi lascia il cuore ferito è la constatazione che la mia gente, i miei fratelli di Fede e di vita, il mio popolo, la Comunità Ecclesiale a nome della quale sono partito tanti anni or sono per annunciare il Vangelo delle “Beatitudini” e della “Croce” ha perso di vista, o peggio, ha messo da parte Il Dio della Vita e si è messo a servire altri dei: i propri interessi, la falsa libertà del “tutto mi è lecito”, il vanto e il culto del corpo, le mille forme di infedeltà e di impurità e la ricerca esasperata del denaro!
Ho ritrovato e riletto le terribili parole del Profeta Elia, che urla al Re Achab: “Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo sono altri, seguite loro!” ( 1 Re 18,21).
Per tutti noi un invito severo a cambiare il nostro stile di vita. Ad essere più seri e coerenti!
Tentare di vivere come se Dio non ci fosse è una scelta grave e pericolosa. Senza futuro.
Ma neppure seguire il Signore per tradizione o peggio, per timore, non ha senso, non produce felicità.
Se manca l’impegno per una ricerca sincera e umile della Verità, l’impegno per una prassi di solidarietà, non è facile liberare il cuore dall’angoscia e dal “non senso”. Perché tanti suicidi in Italia?

Q: Quali pensieri ti sostengono quando ti scontri con l’indifferenza e l’apparente ineluttabilità delle cose? Con il “sistema malato”?
L’amara constatazione è che troppi cristiani, liberati e salvati dal sangue di Gesù, un tempo riempiti dalla forza dello Spirito, sono tornati ad adorare incredibili “vitelli d’oro”, perfetti nulla come direbbe il Profeta Isaia: (Is 41,24). Hanno perso la testa, si illudono di vivere felici sottraendosi alla Sapienza del Signore, e sono tornati indietro di secoli, alla violenza omicida di Caino e al caos di Babele.
Vivono come se Dio non meriti un minimo di attenzione. Come se non esistesse affatto!
Trovano il tempo per tutto. Ma non un attimo per Lui: per ascoltarlo o per dirgli almeno un “ciao” e un “grazie”! E non trovano le parole adatte per trasmettere questo dono prezioso ai loro figli.
Se da un lato c’è un aspetto comprensibile di onestà e coerenza; dall’altro ai piccoli viene negato il diritto sacrosanto di conoscere dei tesori fondamentali per la loro vita.
Q: Ma allora quel Vangelo che sembra aver fallito in Europa, che sembra andare in pezzi come le chiese distrutte dal terremoto, che non riesce a trasformare la nostra società, con quale coraggio potrete proporlo in Africa?
Con il coraggio umile e paziente di chi è stato chiamato a condividere un “dono” che può illuminare il cammino dell’Uomo. Naturalmente se viene accolto nella libertà e nell’amore.
Per questo non sono né pessimista né scoraggiato!.
Innanzitutto non dobbiamo dimenticare che, accanto o meglio immerso nella cosiddetta “massa insensibile” o, come si dice in una parola nel “sistema malato”, c’è quel nucleo della Comunità cristiana che i Profeti della Bibbia chiamano “il resto di Israele” e Gesù chiama “il piccolo gregge” , gli amici che hanno intuito che stare con Lui è la scelta giusta. Spendere la vita per il Signore e per la Comunità, per il prossimo, è il modo migliore di vivere nella serenità. Chi cammina in Comunità, può trovare il sostegno necessario per resistere alle pressioni negative del “sistema” e fare molte scelte belle e alternative.
Sono loro la foresta che purifica l’aria e fa respirare l’Umanità.
C’è un mare di individui splendidi che sanno vivere con amore e con Fede in Gesù di Nazareth.
Molti altri, che pure affermano di non “credere” o di “non praticare”, sono impegnati, nel silenzio e nella dedizione generosa in mille cause di solidarietà e di servizio gratuito.
Per quanto mi riguarda so bene per Chi ho speso la vita; o come direbbe il mio santo fondatore Daniele Comboni: “Se avessi mille vite, tutte le spenderei per i più poveri ed abbandonati”. Però, come diceva Teresa di Calcutta, non limitiamoci a denunciare o a criticare gli altri. Ciascuno: “Faccia della sua vita qualcosa di bello per Dio!”. Allora il Mondo cambierebbe davvero.
Dispiace solo che un mare di gente davvero brava e intelligente stia sciupando la vita per cose banali; mentre il mondo ha bisogno di tante braccia per correggere le storture in cui è immerso.
La Buona notizia, cioè il Vangelo che noi Missionari non ci stanchiamo di proporre è semplice: Dio ci ama e, in Gesù Crocifisso e Risorto ci ha salvati. Tutti! Ma proprio tutti, anche i distratti, anche quelli che, in momenti di confusione o di amarezza lo hanno abbandonato, anche quelli che non hanno ancora deciso di fidarsi della sua Parola, tutti sono amati e salvati!. Il suo Amore è ben più forte delle nostre infedeltà. L’importante è accoglierlo senza paura.
Questo messaggio semplice e prezioso non ci stancheremo mai di annunciarlo sia in Africa, sia qui in Italia, a voi tutti, “affinché la vostra gioia sia piena”!.

Con amicizia e riconoscenza per il vostro cordiale sostegno. P. Gianni

Topics: Lettere dall'Italia | No Comments »

Comments

Stampa questo articolo Stampa questo articolo