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Santo Natale 2003

By admin | dicembre 25, 2003

S H A L O M: sui sentieri di chi costruisce la P A C E

Natale 2003

Carissimi,
quest’anno la mia grande famiglia missionaria arriva a Natale con una splendida sorpresa: il nostro Fondatore, Daniele Comboni, primo Vescovo dell’Africa Centrale, proclamato Santo il 5 ottobre scorso.
Beatificato nel 1996, bruciando le tappe, dopo soli 7 anni, è stato proposto alla venerazione della Chiesa Universale. Per la sua straordinaria opera missionaria è stato definito il “Profeta dell’Africa”. Morto a Khartoum (Sudan) nel 1881, a 50 anni di età, ha segnato la Storia della Chiesa e della Missione con delle intuizioni che hanno rivoluzionato le strategie missionarie del
suo tempo. Pensate che, mentre ancora imperavano pregiudizi osceni nei confronti degli africani, mentre ancora si praticava una schiavitù bestiale e gli esploratori finanziati dai governi europei aprivano la strada alle conquiste coloniali, Daniele parlava dell’Africa come di una “Perla Nera” che mancava al diadema della Chiesa. Sognava Scuole e Università per gli Africani, affermando con estremo coraggio che la Salvezza dell’Africa, la “rigenerazione” dell’Africa, come lui sottolineava, sarebbe stata realizzata dagli stessi suoi figli.
Il suo slogan: “Salvare l’Africa con l’Africa” aveva commosso i Vescovi riuniti nel famoso Concilio Vaticano I; la sua passione per la “Nigrizia”. la gente “più povera ed abbandonata dell’universo” aveva suscitato la generosità di sostenitori in molti paesi d’Europa. Parecchi uomini e donne erano stati contagiati dal suo entusiasmo e l’avevano seguito in Missione, quando anche il solo viaggio in Africa rappresentava un rischio mortale.
Oggi la sua Profezia si è in gran parte realizzata.

L’Africa, nonostante le molte ferite ancora sanguinanti per le guerre che si prolungano sul suo territorio, nonostante i bambini soldato, i milioni di morti di fame, i milioni di ammalati di AIDS; nonostante le immense sofferenze di tanti suoi popoli ancora “crocifissi”, l’Africa cammina. L’Africa cresce. La voce dei suoi figli migliori comincia a farsi sentire, il fascino delle sue tradizioni, la bellezza della sua arte, i ritmi della sua musica, la saggezza del suo pensiero partecipano all’immenso scambio di doni che i popoli del mondo stanno realizzando.

QUALE NATALE PER NOI ?

Vi siete accorti come il Mondo è cambiato? Come i confini della nostra Italia sono fragili e permeabili ? Come il sogno di una Europa-fortezza-sicura per i suoi abitanti è una illusione impraticabile?
Vi sto scrivendo questa breve lettera di Natale, mentre a Bruxelles numerosi Capi di Stato stanno tentando di elaborare la Costituzione dell’Europa. Il grande rischio che i politici possono correre, è quello di lottare per proteggere ad ogni costo i nostri enormi privilegi nei confronti degli altri popoli. Sarebbe una politica miope destinata al fallimento. Dai popoli più deboli ed emarginati, dai “crocifissi della Storia” (come direbbe il mio amico padre Alex), quelli che Dio ha giurato di difendere come suoi prediletti, arriva una richiesta di solidarietà e di condivisione dei beni e dei diritti fondamentali: dal cibo alla libertà, dall’educazione alla salute; dal rispetto reciproco alla ricerca sincera di dialogo e di scambio di esperienze culturali diverse.

Proprio partendo dal Natale che stiamo per festeggiare ci viene una provocazione forte!
Non riduciamo i nostri Presepi ad un ghetto di bianchi europei! Da tanti anni ormai, popoli di ogni razza hanno camminato verso Betlemme, e ci sono arrivati con i loro doni!

Non vi sembra arrivato il momento in cui tanti volti dei personaggi che affollano i nostri Presepi dovrebbero cambiare colore? Provate a spiegarlo bene ai più piccoli e dite loro la verità di un mondo che, proprio dalla nascita di quel Bambino Gesù, è chiamato a diventare una “casa aperta a tutti i popoli della Terra, di ogni razza e di ogni colore”!

E ‘ triste dover constatare che il clima di violenza e di “guerra infinita” in cui viviamo da oltre un anno, contraddice in modo clamoroso il messaggio di Natale che parla di Pace e Salvezza per tutti gli uomini. Ma non possiamo rinunciare a proclamarlo: quel Dio-Bambino che si spoglia di ogni privilegio e si veste della carne umana, è l’abbraccio che riconcilia l’Umanità con il suo Creatore e invita tutti i popoli a guardarsi da fratelli.

“Un Bambino ci è nato; non un guerriero”! Scrive il mio amico p. Alex su Nigr
Un bambino che nasce “fuori le mura” di una città che lo rifiuta proprio quando sua madre è pronta ad offrirlo come un dono prezioso a Israele e al mondo! Ma il bambino di una povera famiglia di profughi non merita attenzione più di tanto. “Venne in casa sua, e i suoi non lo ricevettero” – commenta Giovanni! Per forza; non l’hanno riconosciuto!
Oggi, come allora, non c’è posto per un Bambino “nella città” dove i potenti sono impegnati a elaborare alleanze e progetti di dominio, di sfruttamento delle ricchezze della terra, di controllo del pensiero e della vita della gente. E la chiamano Pace! Pace per chi?

E ‘ terribile pensare che quel primo rifiuto di uno sconosciuto bambino, avvenuto nella notte della sua nascita, si è poi ripetuto quando Gesù di Nazareth è stato ucciso e crocifisso ancora “fuori città”, come un pericoloso sovversivo.
E ‘successo a Betlemme duemila anni or sono; è successo a Gerusalemme.
Se non stiamo attenti può succedere anche oggi! Anche a noi!

PER UN NATALE SERIO…

Sta girando ormai in tutte le lingue del Mondo il Decalogo dell’Amore, come è stato vissuto ed espresso da Teresa di Calcutta, quella piccola santa albanese che ha sconvolto e la vita di milioni di persone. Ha un titolo strano: “NON IMPORTA”.

Mi sembra che riveli, in modo impressionante, il comportamento di Dio nei confronti dell’Umanità. Ve lo propongo come augurio e proposta per Natale e oltre:

L’uomo è irragionevole, illogico, eccentrico: non importa, amalo!
Se fai del bene ti attribuiranno secondi fini egoistici: non importa, fa’ del bene!
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici: non importa, realizzali !
Il bene che farai verrà dimenticato: non importa, fa’del bene!
L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile: non importa, sii franco e onesto!
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo: non importa, costruisci !
Se aiuti la gente, se ne risentirà: non importa, aiutala!
Da ‘ al mondo il meglio di te, ti prenderanno a calci: non importa, da ‘ il meglio di te!

LA NOSTRA SOLIDARIETÀ: RAPPORTO E PROSPETTIVE

Con i vostri doni del 2002 (per un totale di 16.600 euro) siamo riusciti a contribuire ad alcuni progetti relativamente piccoli, ma che hanno fatto felici tante persone e alcuni bravi missionari.
Eccoli in ordine sparso: Padre Paolino, Kenya: (Borsa di studio). Missione di Carapira , Mozambico (centro Pastorale). Missione di Nacaroa, Mozambico (Automobile dei Padri Africani). Chipata, Zambia, (Enrico e Simonetta, una famiglia di Laici Missionari). Poi Alexandre, Sacerdote Mozambicano. Githii, Mukundi, Wokabi: giovani studenti keniani. Durante il mio viaggio africano per introdurre il mio successore P. Raffaello nella realtà dei Laici Missionari, ho potuto consegnare personalmente i vostri doni.

Per quest’anno 2003 sono in lista d’attesa due progetti importanti: una Chiesa nel Sud Sudan, ancora dilaniato dalla guerra; una Scuola Media nella nostra prediletta Nacaroa (Mozambico). Poi c’è sempre il gruppo degli studenti che sosteniamo, ai quali si sono aggiunti un rifugiato Rwandese e un Sacerdote Mozambicano che vorrebbero completare la loro formazione universitaria, rispettivamente in medicina ed economia: il “sogno ” coltivato dal nostro santo Daniele Comboni.
Non possiamo deluderli.

UN ANNIVERSARIO PREZIOSO
Proprio in questi giorni la vita del nostro gruppo, iniziata nel lontano dicembre 1968, raggiunge un simpatico traguardo: 35 anni! Facendo i calcoli quasi per caso, sono rimasto sorpreso anch’io: da 35 anni, il dodici di ogni mese per me è giorno della memoria e del ringraziamento. Celebro la S.Messa per tutti gli amici di Shalom che sostengono la Missione con il loro dono mensile, semplice e discreto. In quei difficili anni sessanta, quando i salari erano davvero “sudati” avevamo suggerito di offrire l’equivalente di un’ora di lavoro. Per questo il gruppo si chiamava G.A.M ’12. Credetelo: con quelle piccole gocce abbiamo fatto miracoli! A partire dagli anni ’80 ho cambiato il nome del Gruppo per sottolineare quanto il discorso della Missione sia legato a quello della Pace: la SHALOM, pienezza di vita e dono di Dio! Segno visibile del suo Regno già presente nel Mondo!

Vi confesso che mi sento emozionato a contemplare questo lungo cammino: dal Canada al Burundi; dall’Italia agli Usa; dal Congo (allora Zaire) al Kenya. Ultimamente dall’Italia a molti paesi Africani per promuovere il Laicato Missionario su strade a volte oscure e pericolose. Ma è stato fantastico davvero! Da parte mia ho cercato di vivere con amore e con gioia la missione, sapendo che alle spalle c’eravate anche tutti voi, ciascuno con i suoi doni preziosi: di aiuto materiale, ma anche di sofferenza e di preghiera. Sempre il mio santo Daniele insisteva nel dire che “le opere di Dio nascono e si sviluppano ai piedi della Croce”!
La gioia di gridare la nascita di Gesù è possibile se si crede alla sua forza di salvezza realizzata nella Croce. Coraggio: siamo in buona compagnia ! Continuiamo insieme sui sentieri della Pace.

Un grazie potente a tutti – Buon Natale – Buon anno – Shalom!

Vostro p. Gianni

Topics: Lettere Natale | No Comments »

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