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Santo Natale 2005

By admin | dicembre 25, 2005

S H A L O M: SULLE TRACCE DI CHI COSTRUISCE L A P A C E

Natale 2005Carissimi,

avevo forse 13 anni quando in Italia usciva un libro scritto da Raoul Follerau, il coraggioso “apostolo dei lebbrosi”. Il titolo diceva: ” SE CRISTO DOMANI busserà alla tua porta, lo riconoscerai?” La provocazione fu grande. E grande fu l’interesse e la solidarietà che suscitò per la causa dei lebbrosi. Nel suo entusiasmo Follerau arrivò perfino a chiedere al Presidente degli Stati Uniti, Kennedy, e al Presidente dell’URSS, Kruscev, la somma equivalente di due bombardieri per debellare la malattia più paurosa dell’Umanità. L’equilibrio tra le due superpotenze non sarebbe cambiato e milioni di malati sarebbero guariti: naturalmente i due Presidenti rimasero muti.
Se la stessa domanda la facessero a noi oggi, cosa potremmo rispondere?
Se Cristo bussasse alla nostra porta, lo riconosceremmo?

Nella recente trasmissione televisiva guidata da Bonolis, l’inchiesta telefonica in diretta sul “Senso della Vita” sbatteva Dio in ottava posizione. Ai primi posti c’erano cose molto concrete, fisiche, materiali, sessuali. Povero Dio! Per tanta gente la Vita è soltanto una ricerca di emozioni intense, di ebbrezza e gioia immediata; una fame di esperienze “estreme” senza limiti di alcun genere: né legali né morali. Ognuno vuole essere padrone della propria esistenza e spenderla come crede. Rischiando al massimo, sfidando spavaldamente perfino le forze della natura …in un delirio di onnipotenza.
Anche i drammi che sconvolgono il Mondo e fanno migliaia di vittime in un istante, dallo Tsunami al tifone Karina, al terremoto in Afghanistan; dalla violenza disumana della guerra e del terrorismo, al massacro quotidiano della fame, dell’Aids, alla minaccia di epidemie nuove e insidiose, sono notizie pesanti e fastidiose. Dopo pochi giorni spariscono dalle prime pagine dei giornali e sono dimenticate. Non devono disturbare questa generale ricerca di felicità che ha nel consumismo dei supermercati l’espressione più sfacciata: “Prendi oggi; pagherai fra un anno! Intanto goditi la vita!”.

Ma non vi pare che ci sia qualcosa di molto sbagliato in questo sistema?

In vista del Natale la voce dei Profeti risuona ogni anno con la stessa forza di sempre. “Perché,Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, così che non ti riconosciamo? Ritorna, per amore dei tuoi figli, della tua eredità” (Isaia 63,16-17)
Nel turbinare delle luminarie commerciali, nel traffico più pazzo che mai, nelle fughe di massa verso i centri di turismo e di vacanza, c’è il rischio che il Natale diventi la festa meno cristiana di tutte le feste religiose praticate nella società.
Per troppa gente il vecchio e simpatico Babbo Natale ha cancellato la verità della festa. La favola ha soppiantato la Storia. La ” Buona Notizia di Gesù, la parola fatta carne, è soffocata da un diluvio di messaggi pubblicitari. Chi mai riesce a sentirla?
Per chi crede davvero in Gesù, il Salvatore, la memoria della sua nascita è un invito serio a recuperare con Lui un rapporto nuovo e profondo.
Per chi ha il cuore aperto e cerca una felicità non superficiale il Natale è la festa di Cristo che viene. Oggi. Per tutti noi. Anche se carichi di dubbi, di paure e di rimorsi. Anche se bloccati da esperienze negative nei suoi confronti. Gesù non è solo un ricordo confuso e lontano. Gesù ci precede e ci viene incontro. E ci toglie dal cuore il peso che ci schiaccia, ci cura le ferite segrete che sanguinano. Gesù è la pienezza di quella vita e di quella felicità che tutti cerchiamo intensamente.

Novità nella mia vita:
Comincio con la cronaca più recente. Dal quattro giugno 2005, quando ho compiuto sessantacinque anni, mi è stata assegnata una pensione sociale. Neppure trecento euro al mese! A volte non basta neppure per pagare le telefonate e la benzina; ma non posso lamentarmi, sapendo quello che tanta gente riceve come pensione minima. Invece io, come missionario, ho sempre una casa, una famiglia e un mare di amici che fanno a gara ad invitarmi come ospite e a sostenere le mie attività! Quella famosa frase di Gesù che dice. “Chi lascia la sua casa e la sua terra per il Vangelo, riceverà “cento volte tanto” già in questa vita” in case, amici e cose belle…io l’ho toccata con mano e sperimentata sulla mia pelle! Da una vita ormai.
Infatti dal 26 giugno 2005 ho iniziato a celebrare il quarantesimo anno della mia Ordinazione Sacerdotale. Mi sembra incredibile! Quarant’anni di “grazia su grazia” – come direbbe l’apostolo Paolo! Quarant’anni a offrire alla gente una Parola di Speranza, un perdono senza limiti, un Pane di Vita a nome del Signore. Ci vorrà del tempo per rendermi conto di questo dono enorme che mi è stato affidato, e che mi accompagna dal lontano 1965 in tutti i Paesi dove sono stato inviato, dal Canada al Burundi, dagli Stati Uniti al Congo, dal Kenya al Mozambico. Per la causa del Vangelo ho girato mezzo mondo, a spezzare il Pane e a condividere la vita con la gente.
Dal 1996 mi è stato chiesto di lavorare qui in Italia. Vi assicuro che è altrettanto bello e affascinante. Sono proprio contento.
Il servizio per i laici missionari comboniani, durato circa 6 anni, mi ha mantenuto in contatto con una realtà sempre più viva e interessante. Accanto ai Sacerdoti e alle Suore, che sono considerati i missionari tradizionali ” a vita”, cresce il numero di volontari laici disposti a donare alcuni anni per la Missione: singoli, giovani coppie, o famiglie collaudate con figli, gente con esperienza professionale molto varia, e una gran voglia di “fare qualcosa di bello per gli altri”!
Nell’ottobre del 2002, avvicinandosi la Canonizzazione di S. Daniele Comboni, nostro Fondatore, mi è stato chiesto di lavorare a Limone sul Garda, nella sua casa natale.
Da pochi mesi sono trasferito a Verona, al Centro Unitario Missionario, dove si preparano per la missione i Sacerdoti, i Religiosi e i Laici, singoli o coppie, che partono a nome delle Diocesi Italiane. Un’esperienza che si sta rivelando affascinante sotto molti aspetti.

Dall’Africa Buone Notizie.
L’Africa cammina sempre in salita. Ma cammina. Così Nigriza apre l’editoriale di questo Dicembre e mette in fila una serie di fatti positivi che hanno segnato l’anno 2005 che volge al termine.
In Liberia una donna, Ellen Johnson-Sirleaf è stata eletta Presidente della repubblica. In Sudan si è finalmente concluso un lungo cammino verso la Pace; e la morte improvvisa del Leader John Garang, che aveva guidato la lotta di liberazione per tanti anni, non si è trasformata in tragedia. Il cammino della Pace si rafforza anche in Burundi, dopo tanto sangue e tanti tentativi di dialogo. E’ stato eletto un Presidente, Pierre Nkurunziza che vuole aiutare il suo popolo a superare i drammi del passato. Il suo nome significa proprio “Buona Notizia”!
A livello mondiale, nei famosi Incontri dei G8, cioè dei paesi più ricchi del pianeta, si è cominciato a dare una certa attenzione all’Africa e a considerarla come un “problema di interesse comune”; l’incognita più grossa sono le promesse dei Politici: purtroppo, svaniscono come la neve al sole!

Shalom e l’Africa: un’amicizia che continua e si rafforza!.

Sentite che bello: sta aumentando il numero di persone intelligenti che non si limitano a mandare a Shalom ogni mese il loro dono di solidarietà, ma convincono i loro ragazzi a scegliere “regali diversi” in occasione delle loro feste: prime Comunioni, Cresime, compleanni!…
Ancora una sorpresa più bella: la scelta di alcune giovani coppie che, in occasione del loro matrimonio, hanno avuto il coraggio di dire ai loro amici: “Sentite, invece che fare dei regali a noi, aiutiamo chi sta veramente male”!…E così, invece di “liste di nozze” per gente già super fortunata, sono nate “liste di doni” che aiuteranno i ragazzi di Korogocho a uscire dalla discarica!…
Cresce anche un’altra scelta coraggiosa e significativa: quella di chi una volta alla settimana prega e digiuna e trasforma la sua rinuncia in un dono particolarmente prezioso. Qui tocchiamo il cuore della Missione come ” pane spezzato” che si associa al gesto profetico di Gesù: l’Eucaristia!
Coraggio quindi. Gli esempi non mancano!

Ecco la rivoluzione di cui abbiamo bisogno per essere felici: far entrare la solidarietà nel tessuto quotidiano della nostra vita. Farla diventare un modo abituale per “celebrare” i momenti belli della nostra famiglia. Farla diventare la dimensione gioiosa di “uno stile di vita” veramente alternativo!

Progetti sostenuti con i doni del 2004:
La somma raccolta durante l’anno scorso è stata di euro 16,200. E’ stata distribuita in una serie di mini-progetti ben selezionati: 1) piccole borse di studio per studenti Burundesi; 2) Due belle borse di studio: per un giovane Rwandese (Bandora) studente in Medicina rifugiato in Zambia e John Githii studente di legge a Nairobi. 3) Un aiuto medico straordinario ad una giovane Keniana (Rachel) orfana ed ammalata; 4) un sostegno a Padre Fernando Colombo, incaricato della formazione degli agenti pastorali in Sudan; 5) un bel contributo per i ponti di Fr. Tony Piasini in Congo; 6) un aiuto all’Ospedale di Nairobi “Jamaa”.

Ecco le richieste di aiuto arrivate in questi mesi e che vi presento per questo Natale 2005!

– Da Korogocho: Padre Daniele, che ha sostituito Padre Alex e continua il lavoro con entusiasmo, vuole seguire in particolare i ragazzi della discarica: toglierli dai rifiuti, dalla violenza e dare loro dignità ed educazione. Un lavoro di estrema pazienza e di lunga durata.
– Dal Congo: il mio confratello P. Luigi Moser lavora da alcuni anni a Kinshasa, l’enorme città capitale che ha raggiunto gli otto milioni di abitanti. Per sopperire ad una enorme mancanza di formazione culturale e di informazione Padre Luigi è stato incaricato dal suo vescovo di creare una Radio Popolare proprio a Kinshasa. Milioni di persone potranno avere un aiuto prezioso.
– Sempre dal Congo: Tony Piasini, il fratello Missionario valtellinese ( originario di Poggiridenti vicino a Sondrio) è diventato un famoso costruttore di ponti e ha trasmesso un entusiasmo straordinario alla gente della Provincia di Bondo. Vogliono costruire un Ponte in memoria di, Antonia Simionato, una Volontaria morta recentemente, che ha lavorato con noi per oltre dieci anni.
– Studente di Medicina: Bandora, il giovane rifugiato rwandese che aveva iniziato i suoi studi in Zambia è dovuto fuggire in Kenya per completare i suoi studi. Se rimaneva in Zambia lo avrebbero arrestato e rispedito in Randa come traditore, a rischio della vita.
– Dal Brasile: il Vescovo Comboniano, Mons. Franco Masserdotti, già mio carissimo compagno di studi negli anni sessanta, dirige la Diocesi di Balsas, nella provincia del Maranhao. Ha avuto un buon numero di vocazioni; vuole offrire ai suoi seminaristi ormai vicini al Sacerdozio, una formazione seria e qualificata. In Brasile le sfide che la Chiesa deve affrontare sono enormi.
– Dal Mozambico: Padre Ottorino Poletto, in questi ultimi anni ha realizzato un vasto programma di riabilitazione delle Scuole in alcune Missioni della Diocesi di Beira: durante le mie visite recenti in Mozambico ho avuto modo di constatare la serietà di questo impegno! Ha coinvolto migliaia di giovani, dalle elementari alle Superiori;
– Le emergenze: ce ne sono sempre tante e improvvise! Dagli studenti che non ce la fanno a pagare la retta delle Scuole Medie o Superiori (Burundi e Kenya); ai Sacerdoti Diocesani che chiedono intenzioni di SS. Messe, come contributo per vivere dignitosamente, (Congo e Burundi).

Auguri a tutti
Riprendo la domanda forte e provocatoria di Raoul Follerau:
“Se Cristo domani busserà alla tua porta, lo riconoscerai?
Sarà come una volta, un uomo povero, certamente un uomo solo…
Avrà un aspetto stanco perché deve portare tutte le pene della terra, avrà l’aspetto di un bambino o di un anziano, di un amico o di chi ancora non conosci…
Se Cristo domani busserà alla tua porta, lo riconoscerai”?.

Vi auguro di cuore di saperlo riconoscere e accogliere! E la gioia di Vivere si rinnoverà.
Buon Natale. Buon Anno Nuovo e un grazie potente a tutti.
P. Gianni

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