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Venegono Superiore (Italia), Santo Natale 1975

By admin | dicembre 25, 1975

G.A.M. ’12 “Un impegno efficace al servizio della Vita!”

Venegono Superiore (Italia), Santo Natale 1975

 Carissimi,

ecco i miei Auguri di Natale con alcune notizie.

Un anniversario triste: 30 anni fa scoppiava la BOMBA ATOMICA!
Speravamo che simili nefandezze fossero il culmine della cattiveria umana; che non si sarebbero più ripetute, invece abbiamo visto ancora di peggio.    Gli esperti dicono che dalla grande guerra mondiale del 1945 ad oggi, altre 55 guerre hanno insanguinato il Mondo!

 Sarà per quando la P A C E?

Per smaltire la fatica accumulata durante il campo di lavoro del mese di luglio, siamo andati in Africa a farne un altro. Siamo stati in Etiopia.
Ero con una decina di giovani in gamba che volevano rendersi conto direttamente della realtà africana, dei problemi tanto dibattuti della miseria del terzo Mondo … e al tempo stesso fare qualcosa di bello. Così abbiamo lavorato e abbiamo visto la situazione in diretta. Credo siano stati convinti e contenti dell’esperienza fatta.

La popolazione SIDAMO, in mezzo alla quale ci siamo fermati per un mese intero, ci ha mostrato ancora una volta che a questo mondo i poveri e i sofferenti sono ancora la maggior parte.
Silenziosa; emarginata. Incapace di far sentire i propri diritti.
Se i loro bambini muoiono troppo presto; se i loro vecchi sono abbandonati; se nelle loro pozzanghere l’acqua è sempre più simile al fango … con chi possono lamentarsi?
Se in certe zone aride, le ragazze e le donne devono passare tutta la vita a cercare acqua, e cibo, e legna per sopravvivere: è vita questa?
Se le ragazze giovanissime sono “rapite” e costrette a diventare le donne e le serve di uomini che neppure conoscono … è amore questo?
Se soltanto cinque bambini su cento possono avere un posto a scuola e un’educazione elementare … è giusto questo?
Se due medici da soli hanno da curare un milione di persone … è assistenza medica questa?

I problemi dell’Etiopia e di tutto il Terzo Mondo hanno dimensioni enormi.
Abbiamo visto delle Missioni con un territorio grande come la Valtellina, con due Padri e quattro Suore a servizio di 120.000 persone!
E abbiamo trovato un missionario sperduto fra i Darasa, una tribù di 500.000 persone di cui non si conosce bene neppure la lingua!

Cosa possono fare da soli?

In Etiopia l’anno scorso hanno fatto una gran rivoluzione. Prima comandava il grande Imperatore Hailé Selassié; e la gente soffriva! Adesso comandano i soldati…e la gente soffre ancora. Quando mai finirà questo ciclo perverso di oppressione?

Un Anniversario prezioso

Da dieci anni sono sacerdote Missionario.
Sono contento; molto contento! E non lo considero per niente un traguardo.
La ragione è che dieci anni sono appena sufficienti per scoprire le cose che valgono e per le quali conviene impegnare la vita.

In questi anni ho fatto un cammino assai movimentato; e la vita mi appare come un mosaico dove il Signore si è divertito ad inserire delle tessere, ora belle ora scure, tutte segnate però dalla gioia di lavorare per Lui.

In Canada, prete novello, ho scoperto le dimensioni del Mondo e i suoi grandi problemi.
Ho visto nascere la Rivoluzione dei giovani che poi è violentemente scoppiata negli anni 68/69.
Là mi sono fatto le ossa; e mi è stato più facile spiccare il volo per l’Africa.

*      *      *
Delle mie avventure in Burundi sapete già molto, attraverso le lettere che vi ho inviato in passato. Adesso laggiù le cose non vanno tanto bene. Già sapete che due missioni sono state chiuse; e metà dei Missionari Comboniani si sono ritirati: non si riesce più a lavorare in pace a causa dei rapporti assai difficili con le autorità del paese.

Durante l’estate altri diciassette Comboniani miei amici sono stati sbattuti fuori dell’Uganda Motivi? Ufficialmente nessuno! Però non hanno ottenuto il permesso di soggiorno.

Anche in Mozambico le cose si mettono sulla linea dura.

Dopo l’Indipendenza, il Fronte di Liberazione (FRELIMO) ha invitato ogni straniero, missionari compresi, a stare in Mozambico solo a titolo di “esperti tecnici”, di operatori dello sviluppo.

Sono momenti delicati … L’Africa sta crescendo!

E’ una crescita veloce e tormentata che coinvolge tutti; sia la gente semplice, sia i grandi responsabili del Governo e della Chiesa. I missionari, che prima avevano una posizione di privilegio, che in molti posti apparivano come i più sinceri amici del popolo, devono sforzarsi di assumere atteggiamenti nuovi!  Essendo stranieri cominciano ad essere a mala pena sopportati. Comincia ora il tempo del servizio più delicato…del bene fatto con amore e gran discrezione; pronti a ricevere l’invito ad andarsene “Come servi inutili”…
… proprio come dice il Vangelo che predichiamo!!!

Il mio decennio di Sacerdozio coincide con il Decennio di erezione della Parrocchia di Mossini-S.Anna (So), dove sono nato. Avrò la fortuna di celebrarlo a casa, tra amici e parenti. E lo farò in modo molto semplice, proprio il giorno di Natale, con una bella messa di ringraziamento,
alle ore 10 del mattino.  Poi nel pomeriggio, alle ore 14,30 presso il Convento S.Lorenzo, ho intenzione di presentare agli amici che lo desiderano, un’autentica valanga di immagini dell’Africa. Saranno tre momenti:
1) “BRICIOLE d’AFRICA” un documentario sull’Africa, bella, selvaggia ma tanto povera!
2) “IL BURUNDI” dove ho bruciato i primi cinque anni di vita missionaria.
3) “L’ETIOPIA” la recente esperienza con il gruppo di giovani nell’estate 1975.
Vi invito cordialmente a questo pomeriggio di Natale un po’ diverso! E’ il modo più concreto che ho per sdebitarmi nei vostri confronti e per mostrarvi quanto il vostro impegno di questi anni è stato prezioso e necessario!

Sarò felice di incontrarvi!
Per ora un caro saluto e un Augurio vivissimo a tutti.

P. Gianni

Topics: Lettere dall'Italia, Lettere Natale | No Comments »

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